DIPENDENZA SESSUALE: La storia di Filippo
Filippo 26 anni, operaio
“I miei problemi sono iniziati tutti dopo la fine del liceo quando, per ragioni che ancora mi è difficile comprendere ho preso a voler avere rapporti sessuali con uomini e transessuali. Fino a quel momento mi sono considerato eterosessuale a tutti gli effetti ed ho effettivamente avuto relazioni soddisfacenti con delle coetanee al liceo. È opportuno chiarire che il mio interesse verso gli uomini era di carattere puramente fisico e non ho mai contemplato il fatto di poter avere una relazione romantica con loro e anzi, il solo pensiero mi disgustava.
Sceglievo i miei partner sessuali in modo attento e meticoloso ed escludevo tutti quelli che non soddisfacevano i miei criteri di lunghezza e circonferenza del pene, in poche parole o erano molto dotati o niente. Con loro riuscivo a sfogare ogni mia fantasia dalle più semplici alle più malate, ma appena finito il rapporto mi sentivo sporco e mi facevo schifo, ma non riuscivo a smettere. Questo mi ha portato a non voler più uscire di casa e ad avere dei forti attacchi di panico in quelle occasioni in cui ero obbligato ad uscire e stare con le persone. Era come se potessero vedere quello che facevo negli squallidi motel fuori città e quello che pensavo mentre pianificavo il prossimo incontro. In più mi ero anche convinto di avere delle movenze “da gay” e avevo paura che le persone intorno a me potessero carpirle in ogni cosa che facevo, dall’andare in bagno al sollevare il bicchiere per bere, al modo di accavallare le gambe e così via.
Per evitare lo stress di tutto questo, per un periodo ho deciso che l’unica soluzione era quella di chiudermi in camera mia spogliandomi su chat roulette e masturbandomi davanti ad un numero esagerato di porno.
Stavo perdendo tutti i miei amici e non riuscivo a tenermi nemmeno un lavoro, mentre sprofondavo in una depressione sempre più profonda. Poi un giorno mentre facevo zapping, ho scoperto casualmente il Dottor Guerreschi che stava facendo un’intervista in tv in cui spiegava le dinamiche della dipendenza sessuale, raccontando anche di come era riuscito a guarire efficacemente alcuni pazienti che ne erano affetti.
Dopo molto pensarci ho deciso di rivolgermi alla Siipac ed ora che ho da poco terminato un ciclo di terapia di dieci mesi nella comunità posso dire di essere migliorato molto sia per quanto riguarda la depressione e gli attacchi di panico, sia per quanto riguarda le compulsioni, non avendo più bisogno né di masturbarmi, né di fare sesso con altri uomini. Si può dire che io abbia finalmente ricominciato a vivere.”