Dipendenza da videogames
Ormai da un po’ di anni, gran parte del tempo libero destinato all’attività ludica è, sempre più spesso, costituito dal “videogioco” che risponde al “bisogno ludico”, appassionando persone di ogni età, sesso e classe sociale. Il videogioco, possiede effetti positivi quali:
- rappresenta uno stimolo per abilità manuali e di percezione;
- stimolare la comprensione dei compiti da svolgere;
- abituare a gestire gli obiettivi;
- favorire l’autocontrollo e la gestione di emozioni connesse all’esercizio di un compito;
- sviluppare diversi aspetti della personalità (prendere decisioni velocemente, affrontare difficoltà e prendere iniziative);
- favorire apprendimenti su alcune tematiche, conoscenze relative a terminologie tecniche e a modalità procedurali relative ad ambiti specifici a cui si riferiscono le competizioni giocate.
Tuttavia, tale attività ludica può essere abusata fino a diventare una dipendenza, cioè la videogames addiction. Il problema, sempre in aumento nei giovani, sostituisce momenti dedicati all’attività fisica, allo studio, annullando qualsiasi tipo di relazione sociale e favorendo l’isolamento creando problemi con la famiglia.
Dipendenza da videogames – Ricerche e studi
Attraverso studi recenti si è potuto stabilire che la dipendenza da videogames, è causata dello stesso meccanismo cerebrale di quelle da alcool o da cannabis. Il divertimento diventa dipendente se il cervello, è continuamente sottoposto a stimoli positivi. Questi stimoli, provocano il rilascio di maggiori quantità di dopamina, nella parte anteriore del cervello, legato alla sensazione del piacere. Se questo processo viene ripetuto spesso si crea una “memoria” cerebrale legato a quello stato di piacere e la persona sarà indotta a ricercare quella sensazione sempre più spesso. Ovviamente, la ricerca sarà fatta nell’unico comportamento che è in grado di provocargliela.
Dipendenza da videogames – Conseguenze
Per quanto riguarda i possibili effetti negativi e nocivi dei videogiochi, una delle prime conseguenze negative legate ad un loro uso protratto nel tempo è quello della videoabuso (o videomania), un comportamento incontrollato, dal punto di vista quantitativo, che rappresenta spesso l’anticamera di altri tipi di effetti nocivi da videogiochi. Un disturbo che sottolinea la presenza del video abuso, è la sedentarietà, all’origine di problematiche fisiche di soprappeso. Un altro atteggiamento negativo è la “videofissazione”, cioè la prolungata esposizione ad un videogame, senza pause e completamente assorbiti dal gioco in silenzio e spesso in una stanza poco illuminata. Questo atteggiamento, simile alla “telefissazione”, facilita la caduta delle barriere razionali che aiutano a filtrare i contenuti dei videogiochi, giudicando i comportamenti virtuali paragonandoli a quelli che possono essere tradotti in comportamenti reali secondo le regole. La dipendenza da videogioco può produrre uno stato di agitazione, quando non si ha la possibilità di giocare ed d’insonnia o sonno agitato. Uno dei punti-chiave del videoabuso e videodipendenza è la sfida tra individuo e macchina che s’instaura attraverso il gioco, radicando un bisogno di dimostrare a se stessi e all’“antagonista virtuale” il proprio valore e le proprie capacità. La sconfitta porta a riscattare la propria autostima minacciata dal fallimento. Ci troviamo di fronte ad una diagnosi di dipendenza da videogiochi, quando un soggetto soddisfa almeno quattro dei seguenti criteri:
- con l’aumentare delle giocate ai videogiochi, il soggetto rivive sempre esperienze trascorse di gioco, a valutare e pianificare le prossime giocate ai videogiochi o ad escogitare modi per procurarsi il denaro con cui giocare;
- bisogno di spendere somme sempre maggiori di denaro per ottenere l’eccitamento desiderato;
- irrequietezza ed irritabilità quando si tenta di giocare meno ai videogiochi o di smettere;
- il soggetto ricorre ai videogiochi come fuga da problemi o conforto all’umore disforico;
- dopo aver speso soldi giocando ai videogiochi, il soggetto ritorna spesso a giocare per ottenere un punteggio maggiore (inseguimento del punteggio);
- il soggetto mente e litiga in famiglia ed altri per nascondere il grado di coinvolgimento nei videogiochi, mettendo a rischio la scuola;
- il soggetto compie azioni illegali/asociali per finanziare i videogiochi;
- confida negli altri perché gli forniscano il denaro necessario a far fronte ad una situazione economica disperata, causata dai videogiochi (un’“operazione di salvataggio”).
I sintomi della dipendenza possono verificarsi attraverso stati di ansia, attacchi di panico, problemi del sonno, sogni riguardanti i videogiochi, incubi e tremori. Negli adolescenti in cerca di una fuga dalla realtà, generalmente sono privi di vita sociale, trascurati dai genitori e dotati di scarsa autostima.
Dipendenza da videogames – Impatto sulla famiglia
Purtroppo si può assistere ad un numero sempre in crescita di adulti che sono videodipendenti. Il loro tempo viene impiegato a giocare virtualmente, con conseguenti problematiche sia di coppia e familiare, legate alle accuse dei coniugi di essere trascurati o venir meno, da parte del videogioco-dipendente, alle proprie responsabilità di coniuge, partner o genitore.
Suggerimenti
Per controllare i rischi legati all’abuso di videogiochi, è possibile seguire alcuni comportamenti. La prima norma è quantitativa che riguarda il tempo impiegato nel videogioco, che non dev’essere quotidiano e mai superiore ad un’ora. La seconda regola, è la qualità del consumo, ossia effettuare brevi e frequenti pause. Come terza regola si consiglia di lasciare spazio anche ad altre attività “reali” e “sociali”. In tal modo, si prevengono sia i problemi legati alla sedentarietà che l’isolamento sociale. È importante che i genitori non lascino stabilire ai figli i tempi e le modalità dei videogiochi.