Shopping compulsivo
Lo shopping compulsivo, ovvero dipendenza dagli acquisti, è un disturbo caratterizzato dall’impulso irrefrenabile ed immediato di dover acquistare. La tensione crescente, viene alleviata solo comprando, nonostante le possibili difficoltà in campo finanziario, relazionale, lavorativo e psicologico. Poiché non viene assunto nessun tipo di sostanza (come nell’alcolismo o tossicodipendenza), classificandola come dipendenza da comportamento, induce nella società una visione poco critica delle conseguenze che può generare nella vita dei soggetti dipendenti, che lo fanno per ridurre ansia o disagio, proteggendosi dalle proprie paure, senza però fornire alcuna gratificazione. Dietro la mania, quasi sempre femminile, di comprare potrebbe esserci il timore di apparire poco desiderabili, attraenti. I soggetti affetti da questa patologia sostengono di essere assaliti dall’urgenza di comprare, come in preda ad un’ossessione che li costringe a mettere in atto il comportamento. Secondo gli studiosi, tale disturbo presenta caratteristiche di tipo egosintonico (genera sollievo e piacere dopo l’acquisto) ed egodistonico (crea stress, conseguenze negative e sentimenti di colpa).
Dipendenza da shopping – Ricerche e studi
Lo shopping compulsivo, rappresenta una strategia per alleviare uno stato depressivo sottostante. Vi sono sentimenti negativi come tristezza, solitudine, frustrazione o rabbia che aumentano la tendenza a fare acquisti, mentre lo shopping stesso è associato ad emozioni piacevoli quali felicità, senso di potere e competenza e gli oggetti servono solo a riempire un vuoto di sentimenti positivi ed innalzare l’autostima nel soggetto. Lo shopping compulsivo si associa spesso ad altri tipi di dipendenza, dove si possono riscontrare caratteristiche quali tolleranza, aumento progressivo del tempo e denaro speso negli acquisti e l’incapacità di controllare l’impulso di mettere in atto il comportamento. In questo modo il soggetto affetto da tale disturbo cerca immediata gratificazione, agendo nonostante la consapevolezza delle conseguenze negative a cui andrà incontro. Dopo l’acquisto, c’è una riduzione delle tensioni che funziona da rinforzo per il successivo ripetersi del comportamento patologico. L’evidente presenza di una componente d’impulsività nella dipendenza dallo shopping e l’associazione con i disturbi del controllo degli impulsi, rende probabile l’ipotesi dell’origine comune delle due patologie. Alcune caratteristiche che le accomunano sono: la tensione che precede la messa in atto del comportamento, la ricerca di immediata gratificazione e l’incapacità di sopportare la frustrazione derivante dall’astinenza.
Dipendenza da shopping – Conseguenze
Lo shopping si configura come disturbo comportamentale quando si verificano queste condizioni:
- il denaro investito per lo shopping è eccessivo rispetto alle proprie possibilità economiche;
- gli acquisti si ripetono più volte in una settimana;
- gli acquisti perdono la loro ragione d’essere: non importa che cosa si compri (le donne prediligono oggetti legati all’apparenza quali vestiti, accessori, ecc.; mentre gli uomini scelgono oggetti legati al potere e prestigio quali cellulari, portatili, ecc.), ciò che conta è acquistare per soddisfare un bisogno inderogabile e imprescindibile;
- lo shopping risponde ad un bisogno che non può essere soddisfatto, per cui il mancato acquisto crea pesanti crisi di ansia e frustrazione;
- lo shopping compare come qualcosa di nuovo rispetto alle abitudini precedenti.
Lo shopping compulsivo causa problemi quali stress, problemi a livello familiare, sociale, lavorativo, coniugali e finanziari. Inoltre, si riscontrano molto spesso sentimenti di colpa e vergogna in seguito all’acquisto di oggetti che vengono nascosti al resto della famiglia, messi da parte, regalati o buttati via. L’identikit dello shopper fornisce informazioni sulle caratteristiche sociali e culturali.