Dipendenza Sessuale: Solo gli uomini ci cascano?
Valentina 23 anni, studentessa universitaria
“A causa dei miei problemi depressivi ho deciso di rivolgermi ad un professionista, ma quello a cui mi sono affidata ha cercato di violentarmi così ho smesso di cercare aiuto dall’esterno, cercando di cavarmela da sola. Per un po’ ha funzionato, ma la situazione è precipitata di nuovo quando ho conosciuto il mio primo ragazzo.
Inizialmente sembrava essere il ragazzo perfetto, attento e premuroso, ma ben presto si è rivelato il mostro che era: mi picchiava, mi insultava e sviliva senza motivo. La nostra storia è continuata per più di due anni finché finalmente mi ha lasciata. Io non riuscivo a lasciarlo ed anzi ero convinta in un certo senso di meritarmi quel trattamento.
Dopo la separazione ho iniziato ad andare a letto con una quantità sproporzionata di uomini, pensando erroneamente che quello fosse l’unico modo che avevo per legarli a me, ma questo non accadeva mai, anzi, mi spezzavano il cuore ogni volta e la cosa più brutta era che non riuscivo a smettere. La ricerca e l’organizzazione di questi incontri sessuali era diventata la mia principale occupazione al punto tale che avevo acquistato un secondo telefono per non dare il mio vero numero a tutti e non lasciare tracce evidenti a chi mi voleva bene. Si può dire che ero letteralmente ossessionata, riuscivo a fare sesso anche 3 o 4 volte al giorno pur di soddisfare la mia ossessione ed ero arrivata anche a saltare intere giornate di corsi all’università con i risultati che tutti potete immaginare. Gli uomini con cui andavo mi offrivano cene, mi ricaricavano il cellulare e mi riempivano di regali pur di assicurarsi un po’ del mio tempo, ma invece di esserne lusingata mi facevo schifo e quando tornavo a casa mi tagliavo e piangevo…in fondo volevo solo qualcuno che mi amasse davvero. Mentivo ai miei genitori e parzialmente anche alle mie amiche con le quali mi vantavo di un’emancipazione sessuale che loro non avevano e che mi invidiavano e per la quale in tutta franchezza mi piaceva essere invidiata.
Avevo appena 21 anni quando ho deciso di rivolgermi al dottor Guerreschi, ricordo che durante la prima seduta non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccia, né riuscivo a parlare con leggerezza, un po’ per l’abuso subito dallo psichiatra in adolescenza, un po’ perché mi vergognavo di quello che facevo.
Grazie a lui ho capito di avere una vera e propria malattia chiamata dipendenza sessuale e soprattutto che lavorandoci insieme sarei potuta uscirne. Inizialmente la terapia si limitava ad un incontro settimanale che però aveva effetto solamente per un paio di giorni e poi ricadevo inesorabilmente nei miei comportamenti disfunzionali. La mia vera rinascita è iniziata quando il Dottore mi ha proposto una full-immersion terapeutica presso la sua Comunità dove dopo un percorso durato oltre un anno posso dire di avere finalmente risolto il mio problema ed aver ripreso in mano la mia vita.”